Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli.

Perle di saggezza

Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuova
vita, corri la Maratona!


Emil Zatopek (citazione segnalatami da Giovanni Chessa)

Me medesimo in numeri

213 MARATONE corse



PB 2:36'28'' 08.10.2000 GoldMarathon Cesano Boscone (MI)







un centinaio di MEZZE corse



PB 1:13'09'' 01.10.2000 Udine







cinque 6 ORE




PB 73,096 km (Buttrio 2014)







cinque 100 km (4 Passatore)



PB 8:51'28'' giugno 2005 in pista Fagagna (UD)



PB Passatore 9:09' 2004 Firenze-Faenza







una 12 ORE



PB 119,571 km
31-08-2014 Passons (UD)







3000



PB 9'39'' San Vito al Tagliamento (PN)







5000



PB 16'27''







10000



PB 35' 36''







3 VOLTE IRONMAN FINISHER






martedì 8 novembre 2011

Domenica di lunghissimo

Fine settimana con grandi dubbi di maltempo quello appena trascorso. Sicuramente noi podisti non ci facciamo intimidire dalla pioggia ma quando in previsione c'è un lunghissimo con la prospettiva quindi di stare fuori per più ore un occhio al meteo non guasta. A coinvolgermi in questo allenamento in compagnia è Andrea Marchiol anche lui in preparazione come me per la Maratona di Valencia, l'accordo è per le 8 e il percorso scelto è l'ippovia che dal Parco del Cormor risale il torrente in direzione Buja.
Non ci sono dubbi che questo sia il mio allenamento preferisco, che mi permette di tenere ritmi tranquilli, di godere dell'ambiente che mi circonda senza chiedere troppo in termini di sforzo fisico al mio corpo. L'estensione non mi fa paura anche perchè l'aspetto mentale con l'approccio al Triathlon è diventato ancora più agevole.
Si parte allora, non ci sono speranze di trovare altri amici ed allora parlottando dei soliti argomenti il Rosso e il Nero si avviano lungo questa strada che coloratissima costeggia il Cormor. Nonostante le "nostre tendenze" siano agli antipodi sull'argomento politica riusciamo a discutere e concordare su molto (quasi tutto), l'unico problema è che quando Andrea si incazza aumenta il ritmo e così l'impresa di tenerlo a freno diventa ancora più complicata. Lo richiamo più volte e lui mi ringrazia ma inevitabilmente dopo poche centinaia di metri riprende a mulinare le gambe. Cambiamo argomento...e qui la concordanza è totale!!!!
Le malcapitate nei nostri discorsi avranno le orecchie che ronzano ma almeno questo immagino serva a calmare i bollori agonistici di Andrea; macchè.
A frenarlo un pochino ci pensa il percorso che intorno al 10° km sale leggermente e c'è qualche bivio che non conosce perfettamente. Incontriamo diversi podisti sulla nostra strada, tanti amici in mtb che ci superano. Viene a farci compagnia anche il sole. Procediamo fino al km 16,5 fino al cimitero di Vendoglio che diventa la nostra seconda sosta-acqua. Ripartiamo con la promessa che Andrea mi sarebbe stato accanto affidandosi al mio ritmo. Al giro di boa la media segna 4.55. Facciamo forse 1/2 km e parte. Mi arrendo, lo lascio andare incontro al suo destino. Non ho una frusta, le redini le ho dimenticate e altre forme di tortura non mi si addicono. Mi distanzia di una trentina di metri che decido di non recuperare procedendo con il mio ritmo già in progressione.
Intorno al ventesimo km incontriamo un podista che non conosco che mi saluta e mostra invece di conoscermi alla perfezione citando i miei post su questo blog, si chiama Sandro Banelli, è in preparazione per la sua prima maratona che lo vedrà esordiente a Firenze nella stessa data della nostra Valencia, naturalmente a lui va il mio in bocca al lupo per questa gara che sicuramente non dimenticherà facilmente.
Incontriamo di fronte un amico che corre a ritmo decisamente più allegro che dopo pochi minuti inverte la rotta e ci supera. Siamo ormai in zona Tavagnacco, km 26, improvvisamente vedo Andrea che si ferma, lo raggiungo e lo incito a riprendere, mi dice che è affaticato ma riprende. La logica avrebbe voluto che si accodasse ed invece riparte tenendo la testa per gli altri 2 km che ci separano dalla fontana (3° punto acqua); qui mi invita ad andare dicendo che avrebbe rallentato. So che non posso insistere, inutile forzarlo con il rischio che si fermi del tutto meglio che proceda come crede e porti comunque a termine il suo allenamento. Infatti così sara con 35 km messi nel sacco. Io riprendo la mia solitudine e provo ad affrontare lo spazio che mi separa dal parco con aggressività, alzo il ritmo, pochi secondi ma costantemente. Ogni split me lo dimostra ma me ne accorgo nel ritmo delle gambe che vanno senza sentire eccessivamente la fatica. Rientro al parco con 33 km abbondanti. Incrocio qualche amico che corre e decido quindi di completare il mio allenamento con altri 2 giri del parco completando a 37 km. Progredisco, pochi secondi ma sempre leggermente più veloce e quando sento lo split del 37° km fermo il mio cronometro che in quel momento segna 2:59'. Che sia un segno del destino questo? Sicuramente un buon auspicio. Sicuramente uno splendido allenamento che da solo non avrei fatto, un allenamento che mi sarebbe piaciuto portare a termine con l'incorregibile Andrea che ha promesso nella prossima occasione di provvedersi di redini. Una domenica mattina splendida, in compagnia che si chiude con una bibita presa insieme ad altri amici anche loro a completamento di un allenamento di corsa.

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