Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli.

Perle di saggezza

Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuova
vita, corri la Maratona!


Emil Zatopek (citazione segnalatami da Giovanni Chessa)

Me medesimo in numeri

213 MARATONE corse



PB 2:36'28'' 08.10.2000 GoldMarathon Cesano Boscone (MI)







un centinaio di MEZZE corse



PB 1:13'09'' 01.10.2000 Udine







cinque 6 ORE




PB 73,096 km (Buttrio 2014)







cinque 100 km (4 Passatore)



PB 8:51'28'' giugno 2005 in pista Fagagna (UD)



PB Passatore 9:09' 2004 Firenze-Faenza







una 12 ORE



PB 119,571 km
31-08-2014 Passons (UD)







3000



PB 9'39'' San Vito al Tagliamento (PN)







5000



PB 16'27''







10000



PB 35' 36''







3 VOLTE IRONMAN FINISHER






giovedì 30 settembre 2010

Ecco pronta la prossima

Lo sapevo io che ci cascavo...non dovevo mettermi a pensare.
E' durata 2 giorni questa lotta tra razionalità e istinto; la prima mi consigliava di correre domenica ma non più di una mezza e l'istinto invece che mi punzecchiava provocandomi a replicare sui 42 km.
Ha vinto la visceralità, mi sono iscritto alla Maratona della Città del Vino che è in programma domenica con partenza da Premariacco. Dopotutto mi avrebbe fatto più male una mezza spinta sui ritmi ai quali le mie gambe non sono abituate piuttosto che un "lunghissimo prolungato" ai 42 km che affronterò in compagnia ad un ritmo già prestabilito di 5' al km.
Sarà un nuovo sassolino che porrò sul mio elenco di maratone e una prova di resistenza verso Luglio 2011.
Intanto sono venute fuori delle foto della Maratona di Berlino ed io ho fatto un piccolo collage dei provini.

lunedì 27 settembre 2010

Berlin Marathon

L'analisi di questa mia 166^ maratona va suddivisa in due parti distinte ma allo stesso tempo concatenantesi: aspetto emozionale e aspetto prettamente atletico.
La Berlin Marathon è diventato per me un appuntamento immancabile a fine settembre: sono stato presente 4 volte negli ultimi 6 anni. Questa mia fedeltà è giustificata da una organizzazione semplicemente PERFETTA in tutti gli aspetti, per quella che è la mia esperienza non ha pari nel mondo. La presenza e il calore del pubblico ti fanno sentire protagonista lungo tutto il percorso anche in una giornata fredda e nuvolosa come quella di ieri; l'ultimo km tra due ali di folla, la Porta di Brandeburgo là di fronte ti fanno dimenticare la fatica che hai sopportato nei precedenti 41 km, sotto la TOR ti senti di essere vicino a coronare un sogno, un sogno che è poco rispetto a quello che milioni di tedeschi anelavano qualche decennio fa: passare al di là. La nostra ambizione è solo sportiva, la loro era di libertà, ora a Berlino quella differenza e convivenza di due mondi non si vede più. C'è una città tra le più vitali al mondo che ti avvolge, una rete di trasporti che stupisce.
Le condizioni meteo non si presentano bene, giungo sabato pomeriggio e mi reco direttamente all'Expo poco prima della chiusura, il viaggio lungo gli stands è gradevole, una maglia ricordo è d'obbligo. Girare fra gli organizzatori che promuovono le varie manifestazioni in giro per il mondo è come un viaggio della fantasia...un momento in cui è concesso alla mente di sognare tanto poi qualcuno di questi sogni si trasformerà in realtà.
Cena con il solito carico di carboidraiti in Postdamer Platz e poi dritti a dormire alla ricerca di quel riposo che sarà saluatare l'indomani.
Raggiungere la zona di partenza è estremamente semplice; nella stazione di Hauptbahnhof convergono podisti da tutta la città, una moltitudine di atleti che hanno le aspirazioni cronometriche più svariate ma un unico obiettivo: concludere la Maratona possibilmente sorridendo.
La fiumana scorrere, le scale mobili sono intasate, fuori dalla stazione ci si allarga per poi convergere sull'unico passaggio pedonale che garantisce il passaggio sopra il canale che attraversa la città. Pochi metri e l'accesso nella "zona protetta" segna il vero inizio dell'avventura.
Organizzazione inflessibile, si passa solo mostrando il pettorale. Piove, il tempo a disposizione non è tantissimo ma i servizi sono così benorganizzati che si sta poco a svestirsi e depositare il bagaglio. L'incanalamento verso i propri settori è ordinato e solo all'ultimo momento forse approfittando del clima avverso noto qualche flessione nell'organizzazione e qualcuno osa scavalcare. L'attesa dello start fa salire la tensione, aspettative e timori prendono corpo, sale la frequenza cardiaca, sale la temperatura nonostante continui a piovigginare, nella mia testa continua a girare il mantra che recita: PARTENZA PRUDENTE, TIRARE IL FRENO.
Il colpo di pistola ci libera, un amplissimo rettilineo permette un deflusso veloce ma nonostante ciò gli ultimi tra i 40 mila partecipanti possono transitare sotto la partenza solo oltre 20 minuti.
Per fortuna che in questi casi quel che conta è il tempo netto.
Nei primi km mi superano in centinaia, io seguo il mio mantra e cerco di rimanere concentrato sul ritmo; mi guardo attorno cercando di riconoscere qualche amico che mi passa e in effetti noto alcuni del Cus Udine, un compagno di squadra del Buja, tanti altri italiani.
Sul lato sinistro scorgo la sagoma della triestina Lorena Giurissa che più volte ho accompagnato in gara, un veloce saluto e la lascio andare verso quella che sarà per lei una gran gara.
Ad ogni ristoro bevo (nonostante il clima non lo richieda), prendo la mia pastiglietta di Enervit GT, controllo lo split.
I primi 5 km vanno in 22.01; dal 6 al 10 impiego 22.02, la media è do 4'25'' qualche secondo meno di quanto mi ero ripromesso in partenza ma sto spendendo il minimo. Intorno al 15° km raggiungo un ragazzo che corre con una protesi, è straordinario vederlo procedere a 4'25'' al km con una tale naturalezza anche se la natura gli ha tolto qualcosa. Mi affianco e con lui procederò per diversi km. Split al 15° km che mi evidenzia un leggerissimo incremento (9 secondi) che mi ripropongo di recuperare prima del transito alla mezza.
Sono numerosi i gruppi musicali che ai margini della strada ci fanno festa ed ancora più numerosi gli appassionati che incitano e spesso lo fanno citando il mio nome impresso sulla maglietta con i coloro della bandiera italiana.
Passo alla mezza in 1:33'06''. Nonostante mi sia limitato comincio a pensare che sarà un'impresa riuscire a tenere questo ritmo fino alla fine. Aver pedalato nell'ultima settimana per oltre 300 km mi ha lasciato qualche tossina ma è stata una scelta per cui provo a dimenticare tutto e continuo a recitare il mio mantra. Mantenere la calma e tirare il freno.
Mi guardo attorno, ora sono ormai pochissimi quelli mi superano, inizia invece lo stillicidio di quelli che riprendo, al km 25 lo split è di 22'10''.
Inizia la parte del percorso che ricordo molto bene in quanto sempre nelle precedenti occasioni ho dato il meglio di me, nei 5 km successivi infatti incremento, pochissimo ma tanto da provare la sensazione della fatica, della spinta nelle cosce, nei polpacci. Questo determina lo sprigionarsi di energie positive anche perchè in questo modo gli amici che supero sono numerosissimi, l'adrenalina monta ma d'altro canto anche la consapevolezza che il traguardo è lontano.
Al km 30 lo split segna 21'55''. Mi dico di avere ancora un po' di pazienza, tirare ma non strafare. Mi sforzo di guardarmi attorno, di vivere il pubblico, rispondo a qualche incitamento, dò il cinque a qualche bambino, sorrido quanto posso. Faccio conti, basta continuare così e lo split negativo (seconda parte più veloce della prima per i non addetti ai lavori) è a portata di mano.
A questo punto - chissà perchè - mi ritorna in mente la definizione di "MEDIOCRE TRIATHLETA" che qualcuno mi ha attribuito e diventa carica di energia. Fermo il crono al 35° km, split 21'50''. Mancano ormai solo 7 km, 7 miseri km che corrispondono a meno di 5 giri del mio allenamento al parco.
Ora posso andare, sento le gambe vogliose, le assecondo...in barba alla mediocrità azzardo un bell'incremento e ricordando il buon Simone Grassi che aveva previsto che sarei stato caldo a questo punto mi lancio. Sono molto concentrato, confesso di essermi estraniato e non aver conservato grandi immagini, ci ho dato veramente dentro. Split al 40° in 21'32''.
Faccio un po' di conti, il risultato è ormai raggiunto, voglio esagerare; mal che vada scoppio all'ultimo km e mi farò una passeggiata trionfale, altrimenti sarà una ciambella proprio con il buco.
Sono gli ultimi 2 km e 195 che segnano il momento più alto della mia vitalità in Maratona nell'anno in corso, sono euforico, mi sento chiamare ma non c'è tempo per rispondere, non bisogna perdere neppure un secondo. transito sotto la Brandeburgh Tor, volgo lo sguardo al cielo e poi in avanti alla ricerca del cartello 42 e poi della scritta ZIEL. E' ancora lontana ma sono 200 m di gloria, di gloria già vissuta qui a Berlino ma che sono certo rivivrò anche il prossimo anno.
Vedo il crono, scorrono i secondi, hanno fretta ma io corro più di loro. Stanno per scattare le 3:05' (si tratta del tempo dallo sparo, io sono transitato 10'' dopo) è una lotta tra me e lui, il cronometro, spremo tutto e mi sa che arriviamo pari.
Lo split finale per gli ultimi 2.195 metri segna 9'12'' , 4'12'' di media. Esaltante.
Il risultato ufficiale è :
3:04'50''
Sono orgoglioso di questa mia gara e se in questo racconto ho peccato di presunzione "i miei lettori" me lo perdoneranno, è quello che succede di solito a chi pensa di aver fatto un buon lavoro.
  • km 5 22'01''
  • km 10 22'02''
  • km 15 21'53''
  • km 20 22'15''
  • km 25 22'10''
  • km 30 21'55''
  • km 35 21'50''
  • km 40 21'32''
  • km 42,195 9'12''
Dopo l'arrivo la medaglia e le foto con gli amici udinesi sono il miglior premio in attesa di quegli altri compagni di viaggio che con ritmi diversi coronano anche loro il proprio sogno magari realizzando anche il PB.

venerdì 24 settembre 2010

Berlin Marathon: le aspettative

Mancano poche ore alla partenza per Berlino. Mai come in questa occasione sono stato "così leggero" prima di una maratona senza alcun obiettivo da raggiungere se non quello di tagliare quel fantastico traguardo dopo la Porta di Brandeburgo. Visto che comunque quei 42 km bisogna percorrerli cercherò di farlo in maniera regolare tentando il negativ-split che sempre tante soddisfazioni dà.
Dovessi azzardare un tempo direi che si aggirerà intorno alle 3:15' e d'altronde con i carichi di lavoro che ho nelle gambe è impossibile pretendere di più.
Voglio solo divertirmi e speriamo che non piova assai.

giovedì 23 settembre 2010

Ancora bike

Mercoledì 22 bellissimo giro in bici con Michele. Si parte da Udine e la prima tappa è Povoletto dove intraprendiamo la nostra corsa comune, l'obiettivo è raggiungere la Slovenia e terminare a tre cifre che sarebbe PRIMA VOLTA per Michele.
In direzione Cividale fa la sua comparsa un compagno di viaggio poco gradito, un forte vento che per fortuna ci condiziona solo in questi primi km.
Superiamo Cividale e ci dirigiamo verso Dolegna del Collio, mi incarico io di fare il Cicerone e il gregario che tira. Attraversiamo il confine nei pressi di Mernico, subito dopo la frontiera, un vecchio valico di qualche anno fa le stradine diventano subito bellissime, con asfalto molto bello. Inizia subito la salita che è abbastanza impegnativa; sono lunghissimi rettilinei e solo pochi tornanti, è regolare. Dopo 4 km circa la strada spiana ed inizia una dolce discesa molto meno ripida che ci consente di godere quasi dieci km di riposo lungo i quali ci si può divertire a disegnare le curve sempre abbastanza larghe tranne nel finale.
Raggiungiamo Neblo e successivamente con una breve ma impegnativa salita Dobrovo. Si tratta di strade note, già più volte pedalate; saliamo in direzione Medana un piccolo borgo gradevolissimo dove ci fermiamo qualche minuto a consumare qualcosa da mangiare e ne approfittiamo per una foto nei presi di un splendido ristorante con piscina annessa.
Il nostro giro prosegue su strane mai esplorate, ovunque vigneti con la vendemmia in pieno svolgimento. Profumi di uva, di mosto; ronzii di uomini e donne intenti a tagliare quei preziosi grappoli. Il panorama è eccezionale in questa zona: non c'è nessun pezzo di piano, ovunque collinette, tantissime terrazze, ovunque aziende vinicole con vistosissimo cartellone publicitario.
Tanti agriturismi, gli sloveni hanno capito bene come far fruttare questo loro tesoro.
Proseguiamo, siamo già oltre i 60 km, intraprendiamo quindi la via del ritorno rientrando in Italia per Vencò.
Quando siamo ormai nei pressi di Udine scatta sul computerino il fatidico 100 che segna per Michele questo piccolo successo ma immagino che per lui (e senz'altro per me) la cosa più importante di questa giornata sia stata l'aver fatto il pieno di sole e di natura.
Al termine il mio Garmin segna 113 km. Ecco la traccia del percorso
La salita a Medana
Giovedì 23 .
  • 1200 m di nuoto con non ottime sensazioni;
  • in serata 55 km di bike saliscendi con 4 amici
Provo ad inserire il link del percorso che ho caricato su un nuovo programma che ho trovato, si chiama TraceMyWorld e permette di analizzare il percorso anche in movimento. Mi sembra molto carino.
La salita a Medana

martedì 21 settembre 2010

ricapitolando...

L'ultimo aggiornamento degli allenamenti risale a venerdì scorso. Il weekend è stato denso di appuntamenti riuscendo a praticare tutte e tre le discipline; anche l'inizio di settimana è stato promettente...e per mercoledì c'è molta carne a cuocere.
  • Sabato 2100 m di nuoto con 4x500 +100
  • Domenica mattina: 35 km di lunghissimo in compagnia di diversi amici e concluso in solitaria con Monica ed anche il leggera progressione
  • Domenica pomeriggio: non rinuncio all'invito 51 km di bici in direzione Slovenia
  • Lunedì approfittando della bellissima giornata di sole 84 km di bici ritornando in Slovenia ed aprendo una via nuova che andrà conosciuta meglio
  • Martedì ancora bici in compagnia di 4 amici per 55 km un po' disordinati (a causa del percorso poco noto e tortuoso) ma comunque gradevoli
Il lunghissimo di domenica

venerdì 17 settembre 2010

Triathlon Mergozzo e allenamento sotto la pioggia

Poche foto del Triathlon di Mergozzo.
Il tempo minaccia pioggia ma ciò non mi scoraggia. Si parte lungo l'ippovia a respirare aria fresca, a lasciare andare le gambe al loro ritmo, a permettere ai pensieri di volare liberi, a sognare desideri irrealizzabili.
Le nuvole sono gonfie in cielo, il rischio di prendere una lavata è altissimo ma il desiderio che ciò si realizzi è una tentazione troppo forte. Sarebbe quasi una delusione tornare a casa senza essersi bagnati.
Si parte piano, le articolazioni scricchiolano, fatico a tenere i 5'30'' nel primo km ma ben presto tutto torna come deve essere. L'ordine è SOFT ed io eseguo.
Ho voglia di pioggia, di sentire i capelli bagnarsi (si fa per dire), ho voglia di sentire la difficoltà a tenere gli occhi aperti, ho voglia che la natura che mi circonda sia avvolta da un alone di umidità che la renda irreale.
E la pioggia arriva, vorrei esultare gridando come un bambino invece posso aumentare il ritmo, quel po' che basta. Il silenzio mi circonda, in cuor mio non sono solo.
Mi concentro sul gesto, oggi mi sento persino elegante nel muovere i passi, in salita spingo in piano la falcata è regolare, neppure una pietra conficcata nella scarpa mi infastidisce.
Giro di boa.
Ora si va in leggera discesa. Silenziosamente sono euforico, corro dinanzi alla mia simbolica ombra che il sole assente non proietta ma la sento che mi segue.
Il ritmo aumenta, la seduta SOFT diventa HARD.
Incrocio qualche podista, un rapido saluto e riprendo a fare andare le gambe mentre la testa vaga nel suo orizzonte e spesso lo varca. Innanzi la sagoma di un essere vestito di bianco diventa un target da agguantare ma anche un fantasma da evitare.
Sale il ritmo, volano le gambe. Che bella sensazione partire a 5'30'' e arrivare a 4'17'' anche in un anonimo allenamento lungo. 16,6 km di belle sensazioni, di congiunzione con la natura, di momenti che vorrei non finissero mai, che si potessero ripetere ogni giorno.

mercoledì 15 settembre 2010

Progressivo d'autore

Assorbita benissimo la gara di domenica senza alcun problema già lunedì sono salito in sella e fatto una sgambata di 6 km. Ieri 57 km di bici in gran scioltezza.
Stamattina una bellissima giornata di sole ma non eccessivamente calda per cui decido di andare al parco con l'auspicio di incontrare qualcuno. In effetti trovo Carlo ma purtroppo per me era a metà allenamento ed i nostri ritmi non conciliabili.
Parto tranquillo ma rimanendo concentrato in modo da spingere quel tanto che basta per non andare troppo piano come mi accade spesso nel primo giro. Inizia una progressione incoraggiante che mi propongo di portare fino al 10° giro.
Il ritmo sale lentamente ma costantemente di giro in giro, guardo il Garmin ogni tanto ma solo come verifica, il gesto atletico va via da sè ed è molto spontaneo, naturale.
Nell'ultimo giro la spinta invece è voluta, potrei anche dire che vado quasi al massimo e chiudo poco sopra i 4 al km.
SODDISFATTISSIMO!!!!
Ora per l'autunno una maratona sotto le 3 ore non è più un miraggio.

lunedì 13 settembre 2010

Mergozzo (VB) impressioni sul mio primo 70.3

L'avventura del "Gruppo Vacanze Piemonte" inizia sabato mattina; si parte con furgone dell'UdineTriathlon completamente full (5 uomini e 5 bici che rappresentano un capitale). Al seguito auto con due "aspiranti triathleti", io e Monica che in poco più di 15 mesi si ritrovano già a sfidare un mezzo Ironman (70.3 la giusta definizione). Il viaggio è lungo ma alle 16 siamo già sul posto, in anticipo sull'apertura dello stand per il ritiro dei pettorali. Scende Denis dal furgone e ci propone un giro di ricognizione sulla salita, accettiamo ma pochi secondi dopo comprendiamo che intendeva in bici.
Detto fatto siamo pronti e parte il giro di ricognizione di circa 30 km comprensivo di ascesa di 2 km a circa il 10% con discesa abbastanza difficile per la presenza di diversi tornanti, asfalto dissestato e soprattutto al termine della discesa diverse cunette e passaggio sui binari. Il tuo sarà da ripetere 2 volte in gara. Fondamentale questa ricognizione.
Cena abbondante e a buon prezzo in riva al lago a due passi dalla partenza.
Questa gara l'ho sentita veramente poco fino alla vigilia e volentieri ne avrei fatto a meno, poca motivazione ma forse sotto sotto un po' di incertezza soprattutto sull'esito di questa nuova e sconosciuta gara. La vista del lago di piccole dimensioni, il prospettarsi di una giornata soleggiata e tranquilla mi mette di buon'umore e mi motiva un pochino. La zona cambio è abbastanza distante dal lago (quasi 500 m da fare a piedi scalzi su una sottile striscia di tappetino che sicuramente danneggerà qualcuno che voglia tentare il sorpasso; per quanto mi riguarda invece si tratta di manna che cade dal cielo.Si scherza e si cerca di raccogliere, per noi esordienti, qualche consiglio utile.
La gara.
Partono prima le donne che sono poche in verità e poi in batteria unica gli uomini e siamo oltre 300.
Pochi minuti prima della partenza Monica si accorge di non avere il chip ed è corsa contro il tempo per recuperarlo.
Partiamo con il nuoto, cerco di rimanere concentrato su quelle 2-3 cose che so fare, cercare di scorrere al meglio e respirare regolarmente...mi dimentico delle gambe e dei piedi che ogni tanto mi accorgo di avere in posizione di frenata.
Ci sono solo due boe intorno alle quali girare ma per fortuna tante piccole boe da poter utilizzare come scia. Agli ipotetici 1000 m transito in 24'40'' meglio delle previsioni; continuo a nuotare anche se in qualche momento mi scompongo. Negli ultimi metri mi faccio prendere dalla foga ma comunque riesco ad uscire dall'acqua in 50'20'' esattamente in media rispetto alle previsioni.
Transizione lenta suppongo (non ci sono ancora i tempi ufficiali) e monto in bici. Sono tra gli ultimi ma appena in sella comincia la rimonta, in salita mi sento bene e vado veramente in tranquillità un po' meno nella successiva discesa; affronto poi il tratto delle difficoltà annunciate di dossi e binari, quando sto per uscirne avverto sotto la sella una strana sensazione. Ci vuole poco a comprendere che HO FORATO. Con calma, senza imprecazioni, smonto e in pochi minuti riesco a cambiare la gomma, molto più difficoltoso diventa rimontare la ruota (posteriore) e qui qualche imprecazione è volata.
Mi costa 12 minuti questo pit-stop.
Sono leggermente demoralizzato e il ritorno controvento non solleva il mio morale.
Ne approfitto per alimentarmi ...almeno quello non voglio rischiare, la fatica sarà lunga e bisogna gestirla bene. Riprendo a pedalare di buona lena.
Con la foratura ero rimasto praticamente ultimo e quindi la mia risalita inizia veramente dal fondo; giungo alla salita in compagnia di un paio di amici (uno dei quali mi ha succhiato la scia per 7-8 km nonostante fosse vietato ma cosa vuoi che sia nella estrema cosa del gruppo).
Faccio questa seconda salita meglio del primo giro ed affronto il ritorno verso Mergozzo con il massimo impegno. Ho ripreso vigore dopo un momento di scoraggiamento subito dopo la foratura; sento le gambe leggere anche se ogni tanto una piccola fitta sul polpaccio destro mi mette in ansia.
Ho pochi riferimenti, il computerino non ha funzionato ma mi rendo conto che la frazione è terminata sicuramente troppo presto, almeno una ventina di minuti.
Zona cambio questa volta abbastanza buona e con le scarpe da running ai piedi comincio a volare.
Appena entrato nel circuito di quasi 7 km che dovrò ripetere 3 volte affianco e supero Maurizio Petris anche lui esordiente sulla distanza; il primo intermedio che riesco a prendere è al secondo km e mi dice che vado a un ritmo di 4'10'', troppo forte tanto che penso ad un errore di misurazione. Gli split successivi confermano il dato ed il mio entusiasmo aumenta. Rimonto e supero continuamente, naturalmente non riesco a capire se siano concorrenti del mio giro o di quello precedente ma vado come un treno. Prendo tutti i ristori, acqua e sali. I km volano, raggiungo e supero gli altri compagni di squadra, ogni volta che incrocio Monica ci incitiamo a vicenda entrambi provati nel volto ma entrambi molto efficienti nell'azione di corsa.
L'ultimo giro cerco di non lesinare alcuna energia, vedo concretizzarsi un sogno che un anno fa non avrei neanche immaginato potesse realizzarsi.
Affronto gli ultimi metri a braccia alzate, sulle mani ho il segno del grasso e questo è l'unico neo in quella bella giornata. A colorare lo spettacolare rettilineo finale trovo Monica che mi porge il 5 poco prima del traguardo.
Ho dato tutto nel finale ma non sono sfinito e soprattutto ho tante energie nervose in serbo, questo mi lascia molto fiducioso verso nuovi traguardi. Saranno altri traguardi ma ora ho qualche incertezza in meno.
Di seguito le classifiche dei miei compagni di club dell'UDINE TRIATHLON
POCHI NUMERI
  1. NUOTO + tratto a piedi fino alla zona cambio 52'02'' (290°)
  2. T1 + CICLISMO + T2 2:54'42'' (78 km circa --12' persi per foratura) (286°)
  3. CORSA 1:25'35'' (20, 3 km circa) (35°)
Tempo finale 5.16'48'' in 218^ posizione assoluta maschile.

Triathlon 70.3 Mergozzo: SONO FINISHER

Premessa.
Diversi mesi fa quando ero ancora alle prime armi con il Triathlon parlando con Fabio Santini, un mio amico-compagno di club gli chiedevo quali fossero le distanze. Ricordo come fosse ora che all'altezza del 2° km dell'ippovia lui mi confermò dell'esistenza del mezzo Ironman e di quali fossero le distanze; senza neanche riflettere io dissi: secondo me potrei farlo e andare meglio che in uno sprint.
A distanza di tempo quella utopia è diventata realtà ed ora mi ritrovo ad avere addosso la maglia da FINISHER del Triathlon di Mergozzo.
Ne scriverò le sensazioni tra qualche ora ora solo pochi flash:
  • Percorso accorciato sia sul ciclismo (molto) che sulla corsa (poco);
  • Ho forato e perso 12 minuti per cambiare la gomma;
  • Nuoto perfettamente in linea con le mie aspettative;
  • Ciclismo duro per vento, una salita di 2 km ripida da ripetere 2 volte e con discesa difficile: bene a parte l'incidente;
  • Corsa al di là di ogni più rosea previsione;
  • 5:16' il tempo finale che a spanne su percorso regolamentare e senza foratura avrebbe significato 5:40 ben meglio di quanto mi potevo aspettare.

giovedì 9 settembre 2010

Corsa leggera in attesa di gareggiare domenica

Dopo diversi mesi mi sono concessi due giorni consecutivi di riposo, nella fattispecie lunedì e martedì.
Ieri avendo poco tempo a disposizione e sfruttando un timido raggio di sole che è venuto fuori in una giornata piovosa, ho fatto un bel progressivo di soli 6 km ma molto intenso.
Oggi poi 8 km di corsa leggera.
Siamo ormai quasi al dunque per la gara che ci vedrà domenica impegnati a Mergozzo (VB) in un mezzo Ironman.
Mi piace l'idea di questa gara ma non vedo l'ora che sia passata per poter tornare alla LIBERTA' di poter fare quello che mi passa per la testa senza regole e senza preoccupazione di dovermi riposare.
Le maratone potrò gestirle senza timori tanto nessuna di esse sarà "importante" per qualcosa o per qualche risultato.
Ho voglia di esternare la mia "selvaggità" come recita il video del quale allego file:

domenica 5 settembre 2010

In 24 ore 3 lunghi (swim-run-bike) soddisfacenti

Il mio weekend da incorniciare inizia alle 15 di sabato. Appuntamento in piscina scoperta da 50 m, il cielo è nuvoloso e l'aria freschetta, una buona scusa per provare a nuotare con la muta nelle condizioni quindi che mi vedranno gareggiare domenica prossima a Mergozzo per il mio primo MEZZO IRONMAN.
Non sono solo in vasca e questo mi è di grande stimolo. Da subito intuisco che si tratta di giornata positiva, riesco a distendermi bene e il fastidio della sensazione di stretto della muta è minimo.
Mi allungo cercando di rimanere concentrato sul gesto, sempre "alice" (nel senso di pessimo nuotatore) rimango ma per i miei standard vado benissimo e me ne accorgo al primo riscontro sul cronometro dopo 200 m. Ai 500 faccio il primo lap e l'aggeggio sancisce che sto "volando" 15'' ogni 100 m più veloce del mio PB. I vantaggi della muta per gli scarsi sono tantissimi, il galleggiamento ne giova e le mie gambe (inerti come al solito) almeno non affondano.
Ai mille ulteriore lap e conferma del ritmo, l'entusiasmo sale e nella terza frazione il sorpasso e la scia mi motivano ulteriormente facendomi addirittura accelerare.
Proseguo con tranquillità per altri 1000 m cercando di rimanere concentrato sul gesto, rallendo ma solo di pochissimi secondi.
Ai 2500 m la mia prova è terminata. Quasi 8' meglio del mio vecchio PB (quello però senza muta), ma quel che conta è che nell'occasione importante potrò utilizzarla.
  1. 11'13''
  2. 11'11''
  3. 11'09''
  4. 11'29''
  5. 11'25''
56'30''
Stamattina si parte con intenzioni poco bellicose per una corsetta. Come spesso accade l'appetito vien mangiando e le "cattive compagnie" portano sulle cattive strade per cui ci ritroviamo a tornare al Parco con 30 km nelle gambe e senza aver bevuto fino al 28° km (errore imperdonabile). Ritmo di 5' al km ed altro lungo messo in saccoccia.
Meno di due ore di pausa e sono già pronto per una ulteriore seduta, stavolta in bicicletta. Si fa un giro tranquillo in direzione Slovenia (frontiera Vencò) con un tratto di strada di grandi panorami che sale a Plesivo e poi scende in Italia raggiungendo Cormons.
75 km con tanto vento contro nel tratto iniziale e a favore nel finale.
Questa settimana nonostante 2 giornate di riposo si conclude con 15 ore di attività; le ferie sono finite, ora si ritorna ai ritmi consueti ma sempre con ottimi stimoli.
  • RUN 6:03'
  • BIKE 6:40'
  • SWIM 2:23'

giovedì 2 settembre 2010

Tripla seduta: Run-swim-bike

Oggi giornata di ferie (una delle ultime di quest'estate) dedicata completamente a me e allo sport.
La sveglia suona alle 5 e dopo una leggerissima colazione (non riuscirei a farne a meno) alle 5,30 sono già in strada per la sessione di RUN. Le gambe non ne vogliono sapere, il ritmo è veramente lento, ma le chiacchere e l'aria frizzantina aiutano lo scorrere dei km e del tempo.
Si attraversa tutta la città e si va in direzione Parco Cormor; è già popolato di podisti alle 6 di mattina ma noi facciamo solo un giro di "rappresentanza" ed andiamo via.
Il nostro allenamento si conclude con 15,7 km ad una media assai tranquilla ma sono comunque km messi in cascina.
Verso le 14 mi accingo alla seconda seduta: SWIM.
Non sono molto motivato ma una volta in acqua trovo il mio equilibrio e soprattutto la "giusta ricetta" per allungare.
5 volte 500 m con brevissima pausa di un minuto circa. Non vado in affanno e il tempo passa meglio. Al termine 2500 m con gran soddisfazione personale e l'ultimo tratto nuotato più veloce del primo.
Nel pomeriggio appuntamento con Monica e Michele per un giro in BIKE, il tempo a disposizione non è molto (fa buio sempre prima) e le nostre energie da spendere sono parecchie. Partiamo subito di buona lena, mi sento in stato di grazia per cui mi metto a tirare tenendo (per le mie possibilità) il ritmo alto. Il tratto intermedio è quello dei saliscendi che affrontiamo con la solita grinta anche perchè siamo abbastanza equilibrati come ritmi.
Nella seconda parte Michele mi dà spesso il cambio prima di deviare verso casa.
Decidiamo di allungare ancora un po' il "brodo" e saliamo alla volta di Pagnacco e poi Brazzacco (poca cosa ma bellina). Ci ritroviamo al termine con oltre 57 km ed una media veramente graziosa.
Una grande giornata.