Nessuno può sentirsi sicuro di vincere, al momento di partire. Non si può star certi nemmeno di arrivare fino in fondo. La maratona è l'unica gara che si può perdere anche correndo da soli.

Perle di saggezza

Se vuoi correre, corri un miglio. Se vuoi conoscere una nuova
vita, corri la Maratona!


Emil Zatopek (citazione segnalatami da Giovanni Chessa)

Me medesimo in numeri

213 MARATONE corse



PB 2:36'28'' 08.10.2000 GoldMarathon Cesano Boscone (MI)







un centinaio di MEZZE corse



PB 1:13'09'' 01.10.2000 Udine







cinque 6 ORE




PB 73,096 km (Buttrio 2014)







cinque 100 km (4 Passatore)



PB 8:51'28'' giugno 2005 in pista Fagagna (UD)



PB Passatore 9:09' 2004 Firenze-Faenza







una 12 ORE



PB 119,571 km
31-08-2014 Passons (UD)







3000



PB 9'39'' San Vito al Tagliamento (PN)







5000



PB 16'27''







10000



PB 35' 36''







3 VOLTE IRONMAN FINISHER






martedì 30 settembre 2008

Sostiene Pereira, pardon, Arcelli...

Sostiene Pereira è un libro di Antonio Tabucchi scritto ormai anni orsono sulla dittatura fascista in Portogallo; da questo libro è stato tratto un film diretto da Faenza con Marcello Mastroianni e Nicoletta Braschi. Ricordo come fosse oggi la piccola sala di Lecce nella quale vidi questo film che per la verità era inferiore al libro. Il leit motiv del libro era la ripetizione continua di quel sintagma che concentra l'attenzione del lettore... Ebbene tutta questa premessa per parlare banalmente di corsa ed in particolare di un articolo di Pereira, pardon, Arcelli sulla capacità di correre con "negativ split" cioè la seconda parte di gara più veloce della prima.
Sostiene Pereira, pardon, Arcelli che: tre fattori intervengono in maratona, uno che aiuta nel far andare più veloci nel finale di gara, e almeno due che possono far sì che si vada più piano.
  • permette di andare più veloci la diminuzione del peso corporeo dovuta al consumo di glicogeno e grassi e in secondo luogo dalla perdita di acqua a causa della sudorazione;
  • rallentano la corsa in prima istanza la riduzione della scorta di glicogeno che tende ad abbassarsi ed in secondo luogo la stanchezza che rende la corsa più costosa e dunque fa sì che l'atleta vada più piano a parità di spesa.

sostengo molto modestamente io che:

la perdita di liquidi e glicogeno avviene per tutti gli atleti allo stesso modo ed invece le performance variano di gran lunga sia tra i big che tra gli amatori.

Sostiene Pereira, pardon, Arcelli che:

solo gli atleti di alto livello e molto ben allenati riescano a realizzare il negative split.

Sostengo molto modestamente io che

parimenti a noi amatori anche molti di loro scoppiano oppure non fanno il negative split eppure sono tutti ben allenati; viceversa conosco diversi amatori che con l'esperienza riescono a gestire molto bene la gara e a realizzare molto spesso il negative split

Sostiene Pereira, pardon, Arcelli che:

solo in ultima istanza sia l'errata distribuzione dello sforzo a determinare un cedimento della prestazione.

Sostengo molto modestamente io che

la distribuzione dello sforzo, il ritmo giusto sin dal primo km non solo è la ragione fondamentale di un buon risultato finale ma anche la possibilità di realizzare il negative split.

Sostiene Pereira, pardon, Arcelli che:

gli allenamenti giusti per combattere il rallentamento nella seconda parte di gara siano:

  1. il medio, il ritmo-gara e il lungo-lunghissimo su distanze che superano i 3/4 della distanza di maratona;
  2. il corto veloce e le ripetute per la potenza aerobica (dai 1000 ai 3000 m).

Sostengo molto modestamente io che:

non viene citato un mezzo di allenamento fondamentale, il progressivo. Correndo con aumento di velocità nel finale si acquiscono capacità sia fisiche che psicologiche di resistenza alla fatica che sono fondamentali nella gara di maratona.

Svolgere qualsiasi allenamento (sia esso lento, medio o lunghissimo) con incremento del ritmo nel finale aiuta ad abituarsi a tirar fuori le p..., pardon, le unghie, quando tutti gli altri stanno cedendo e in alcuni casi si può anche fare a meno delle ripetute per ottenere gli stessi benefici fisiologici.

Pereira, pardon, Arcelli sarà stato anche un grande allenatore ma ora come ora la maratona e le grandi prestazioni in maratona (non intendo solo i record mondiali, ma anche il PB di un qualsiasi maratoneta, anche modesto) sono molto spesso una pura relazione matematica che può essere svolta a tavolino prima della gara.

Se mi sono allenato bene, ho sofferto con i miei progressivi, ho svolto i miei lunghissimi come si deve, ho corso al massimo una mezza-test 2-3 settimane prima dell'appuntamento con la maratona la relazione è la seguente:

TEMPO FINALE IN MARATONA = (TEMPO MEZZA x 2 ) + 10 MINUTI [per prestazioni intorno alle 3 ore] oppure ritmo sulla mezza + 15'' al km (che equivale).

Impostare il ritmo di gara su quel tempo, neanche un secondo più elevato.

Per prestazioni più lente i minuti da aggiungere salgono ma non di molto.

Nella foto Mose e le Tavole della Legge

Maratonina di Udine:commenti

Ieri mattina il principale quotidiano locale udinese, Il Messaggero Veneto, ha dedicato alcune pagine alla Maratonina Udinese pubblicando anche le classifiche complete.

In uno dei pezzi di commento viene stigmatizzata la prestazione di Laura Ursella, la mia compagna di squadra che è giunta settima assoluta e prima delle italiane. Fa molto piacere leggere che attribuisca una parte del merito del suo risultato al fatto che ha tenuto il mio passo regolare, non mollandomi fino a pochissimi km dalla fine. Naturalmente la mia esperienza nelle maratone ha contato ma sicuramente l'elemento più importante è che lei sia riuscita a tenere quel passo sino al traguardo. Sicuramente invece non mi sento di condividere l'affermazione che non si aspettasse questo risultato, tanta e tale è stata la sua determinazione che sono sicuro fosse ben conscia dei suoi mezzi. Allo stesso modo è da sottolineare che il miglioramento non è stato di pochi secondi ma di ben 3' 41'' ed anche il risultato, 1:20'06'' non è "non trascendentale" come definito ma invece di altissimo valore, in Italia rappresenta il 38° risultato stagionale ed uno dei migliori tra le atlete che fanno parte delle categorie Master.

...e non finisce qui...si diceva in una famosa trasmissione televisiva di qualche anno fa.

Penso, molto presto, arriveranno altre sorprese su altre distanze...

Ad Maiora...

domenica 28 settembre 2008

Maratonina Citta' di Udine

Giunge alla nona edizione la Maratonina di Udine ma come ha giustamente detto lo speaker Paolo Mutton questa può essere considerata l'edizione numero zero, meglio io la definirei la numero uno del post mondiale. Terminata la “bagarre” organizzativa, la ricerca spasmodica del super tempo, ora gli organizzatori della Maratonina di Udine potranno dedicarsi all'affermazione definitiva nel cuore dei podisti friulani di questa manifestazione. La impossibilità di collocare logisticamente la zona partenza-arrivo in Piazza Primo Maggio ha portato ad un cambio di percorso e soprattutto a posizionare i due momenti topici della gara nel cuore del centro cittadino. Di questo ha giovato l'intera manifestazione perchè finalmente questa gara offre agli atleti e agli appassionati la possibilità di impossessarsi della città per alcune ore della domenica, ma allo stesso tempo rende partecipe la città stessa all'evento e non solo la domenica ma anche il sabato mattina con la staffetta delle Scuole medie e superiori e il sabato pomeriggio con la mini run e la corsa dei cani che hanno visto un'amplissima partecipazione. Buona la partecipazione anche alla Straudine partita alle 11 in punto con un percorso di circa 7 km. Il percorso della maratonina ricalca a grandi linee il percorso originale delle prime edizioni con poche ma sostanziali varianti: viene eliminato il lungo, interminabile rettilineo sulla Pontebbana, il passaggio nel comune di Feletto è più ampio, viene eliminato l'inutile transito intorno allo stadio ma soprattutto negli ultimi 2 km si riprende ad appropriarsi del pavè di via Gemona, di Piazza San Cristoforo e di via Marcatovecchio; le caviglie non saranno d'accordo ma il fascino è assicurato. Chi immaginava che queste varianti potessero rendere la gara più lenta è stato clamorosamente smentito perchè sia il tempo dei vincitori che quello di molti atleti è stato ottimo a dimostrazione che se le condizioni meteo sono favorevoli e, come nel caso di Udine, mancano ostacoli quali cavalcavia e salite, dipende solo dagli atleti tirar fuori il massimo. Il keniano Benson Barus con 59'41'' e l'ungherese Anjko Kalovics con 1:10'08'' hanno stabilito ottime prestazioni, di assoluto rilievo che potranno essere un punto di riferimento nelle prossime edizioni sperando che questo tracciato venga riconfermato. Nelle due giornate di sabato e domenica ha funzionato quasi tutto perfettamente ed il riscontro in tutte le gare è stato soddisfacente anche se l'evento più importante potrebbe ancora avere maggiori adesioni rispetto ai 1118 arrivati al traguardo. Maggiore interesse degli atleti regionali per la manifestazione potrebbe venire da una limitazione degli inviti per gli atleti provenienti dall'estero, bastano poche unità per assicurare la prestazione cronometrica e poi spazio a chi ha voglia di correre. La mia gara. Attraverso un periodo di forma transitorio: poca voglia di soffrire in allenamento, la bilancia che non mi dà soddisfazione, scarsi stimoli, difficoltà a trovare obiettivi da raggiungere. Per fortuna nell'ultima settimana le prime gare autunnali hanno dimostrato che alcuni dei miei amici di allenamento sono in piena forma ed “insidiano” la mia “leadership nel branco” come viene definito il gruppo di amici che si allena al Parco del Cormor di Udine. Utilizzando questo fattore ho in qualche modo stimolato me stesso e l'amico Stefano “al corpo a corpo”, alla sfida sul campo, al termine della gara lui ne è venuto fuori con il PB ed io con una bella prestazione. E' inutile nascondere che la vigilia non è tranquilla, la tensione c'è ed è quella giusta che si trasforma nella necessaria concentrazione al momento della partenza, poche parole, qualche in bocca al lupo, qualche scambio di ipotesi di ritmo ma tanto silenzio. Ci pensa lo speaker a caricare l'ambiente (come solo lui e qualche altro sanno fare). Al colpo di pistola dello starter cerco di non perdere posizioni e di non rischiare nulla nelle prime difficoltose vie del centro, ma allo stesso tempo so di non dover sprecare nulla. Mi pongo sul ritmo di poco superiore ai 3'45'' al km e vado in scioltezza. Davanti a me i podisti sono sfilacciati, piccoli gruppetti o singoli; alle mie spalle un gruppone folto e disciplinato, mi ritrovo come nelle occasioni in cui ho fatto il pace-maker a guidare una folta truppa che disciplinatamente non osa sopravanzarmi. Mi giro un momento dopo alcuni km e scorgo compagni di allenamento, amici di tante maratone, e tra gli altri la compagna di club Laura Ursella, è una sorpresa. Ha ottenuto grandi successi nella stagione estiva in montagna ma questo è comunque un ritmo decisamente superiore al suo PB. Questo fatto mi dà ulteriore stimolo ad essere costante, riuscire a essere partecipe di un suo ulteriore miglioramento mi renderebbe alquanto soddisfatto. Transitiamo al decimo km in 37'56'' (3'47''6 al km), il gruppo si è sfoltito, qualcuno si è sganciato in avanti, alcuni hanno perso il treno ma non viaggio mai solo e Laura non mi molla mai più di un metro. A poche decine di metri Raffaele Nardini, Egidio Del Gaudio e Francesco Michelutti hanno preso qualche metro di vantaggio, allungare strappando per raggiungerli potrebbe significare rimanere solo e sprecare energie preziose, opto per una “vigile sorveglianza” dello svantaggio fiducioso che gli ultimi km da maratoneta mi diano ragione. Nel lungo viale Ledra, superato il 14° km, incito Laura; sui margini della strada raccogliamo diversi incitamenti ed anche la notizia che è settima assoluta e prima della italiane. Il cartello del 16° km è posto a poche centinaia di metri da casa mia, sono sufficienti pochi conti per comprendere che è alla mia portata un risultato insperato alla vigilia, per correre in 1:20' è sufficiente andare a 4' al km. Sono molto carico, le gambe sono ancora in buona salute, provo l'allungo per agganciare i compagni che mi sono davanti, è abbastanza facile come compito, ormai giunti al cartello del 18° posso impostare la mia lunghissima progressione sfruttando il “fondo da maratoneta”. Transitiamo da Piazza Primo Maggio, so che ci attende una breve salitella, l'odiata salita stavolta non mi sarà avversaria ma alleata ed infatti sul km 20 sono ormai solo, gli altri amici di viaggio a pochi metri, Laura ad una decina di secondi. Dopo il primo tratto di 10 km percorso in 37'56'' percorro il tratto dall'11 al 20 in 37'55''!!!!!!!! C'è di che rallegrarsi di questa costanza ma a conti fatti velocemente c'è anche la possibilità di scendere sotto la fatitica soglia dell'ora e venti se avessi la forza di incrementare di qualche secondo in questo ultimo km. Al mio fianco un amico della domenica del parco mi incita, altre grida le raccolgo avvicinandomi all'arrivo, riesco a percorrere l'ultimo km e 97 metri in 4' netti fermando il mio cronometro in 1:19'50''. Un gesto di soddisfazione e poi subito mi volgo dietro a ringraziare e complimentarmi con tutti coloro che giungono a pochi secondi da me quasi tutti con il loro PB; Laura giunge settima assoluta con 1:20'06'' ed è prima delle italiane, si migliora di oltre 3 minuti. Grandissima!!!! Menzionare tutte le buone prestazioni sarebbe impossibile ma non posso dimenticare di citare PB migliorati solo dopo una settimana dai miei compagni di allenamento Monica e Stefano, il notevole miglioramento di Anna che giunge all'arrivo “in condizioni quasi umane” e fa anche a meno... dell'ambulanza. Ho visto tanti sorrisi sui volti degli oltre 1100 arrivati, ho raccolto ottime impressioni sul percorso e sulle prestazioni e voglio citarne solo due: il mio compagno di squadra Francesco Tamigi che chiude in 1:09'56'' davanti allo stuolo di donne ungheresi, etiopi e keniane con il suo PB e il sorriso soddisfatto di Antonella Burello che ha iniziato a correre da pochi mesi ed ora appena conclusa la sua prima Mezza Maratona pensa già a diventare una maratoneta in un prossimo-immediato futuro. E' questo lo spirito che mi piace vedere e sentire negli appassionati del podismo non le assurde affermazioni di chi non gareggia se non è in grado di vincere.

Purtroppo non sono riuscito ad intercettare il satellite alla partenza quindi la prima gara con il mio Garmin è senza mappa; ho la FC media che corrisponde a 152 bpm con un picco solo nell'ultimo km fino a 166.

venerdì 26 settembre 2008

Pronostici Maratonina di Udine

Siamo ormai quasi alla vigilia della gara di domenica, l'atmosfera è calda, le aspettative tra i tanti amici che saranno impegnati nella Mezza di Udine sono varie ma comunque nella maggior parte dei casi molto positive.
Per quanto mi riguarda non riesco ad entusiasmarmi più di tanto, un po' perchè la mezza non è la mia gara, un po' perchè in questo periodo non riesco ad esprimermi al meglio.
Comunque domenica avrò uno stimolo in più: ci sarà Stefano uno dei miei compagni di allenamento alla ricerca del suo primato e quasi sicuramente ci troveremo fianco a fianco.
Ipotizzo come prestazione un tempo tra 1:21' e 1:22''; si tratta di un range "relativamente ampio" che potrebbe nei due estremi farmi ritenere molto soddisfatto o semplicemente considerare questa gara sufficiente.
Di sicuro appena superato il traguardo (ma forse anche prima) il mio pensiero andrà a coloro i quali in contemporanea staranno correndo alla Maratona di Berlino, ai blogger Simone e Andrea o ai tanti amici del Parco: Gianpaolo, Daniela...oppure ai tanti impegnati alla Maratona del Garda...
Sicuramente un altro pensiero andrà ai tanti altri blogger che saranno a Colonna a festeggiare il primo raduno dei Blogtrotter.

mercoledì 24 settembre 2008

Poche variazioni aspettando la Mezza di Udine

Poche variazioni stasera con Monica, al suo passo, tanto per svegliare le gambe in vista della mezza di domenica prossima. Dopo 6 km di riscaldamento 6 variazioni di 400 m con eguale recupero. Complessivamente 13 km circa in poco più di un'ora, un lento e nulla più ma va bene così.

Ho ormai le idee quasi chiare sul ritmo da impostare ma attendo ancora qualche giorno per definire meglio. Intanto vivo un po' di ricordi (e che ricordi!!!) e rammento che nella Mezza di Udine ho realizzato spesso belle prestazioni compresa quella che è e resterà per sempre la mia seconda migliore prestazione (o forse la migliore visto che Bologna 1999 in 1:13'06'' mi lascia qualche dubbio).

Veramente buone le prestazioni del 2000, 2002, 2003, 2004...assente nel 2001 perchè ero stato operato al tendine di Achille. Nel 2005 assente perchè ero a correre a Berlino, nel 2006 ho corsa da pace-maker per stare sotto l' 1:25' ; nel 2007 in fase di recupero dopo il secondo intervento al tendine di Achille un soddisfacente 1:26' che mi proiettò a distanza di qualche mese verso la mia centesima maratona sotto le 3 ore.

Quest'anno il percorso è cambiato nuovamente, si parte e si arriva in centro, c'è qualche km di pavè ma penso che l'arrivo nel cuore della città dia quella giusta suggestività che non garantiva l'anonimo arrivo in piazza Primo Maggio.

martedì 23 settembre 2008

esplorativo

Sfruttando i vantaggi della tecnolgia oggi avendo oco tempo a disposizione ho deciso di farmi un "esplorativo", chiamatelo pure un'uscita a casaccio, al buio, "all'abbuecchiu" (come si direbbe a Lecce)... insomma una di quelle uscite senza un obiettivo predeterminato, senza un percorso da seguire, senza una traccia da non perdere; ho preso la direzione sud e sono andato sperimentando stradine note ma anche altre mai frequentate, unica prospettiva la direzione meridionale. Quando sul mio Garmin è comparso il 7° km ho deciso di invertire direzione e piegare verso Nord alla volta del rientro a casa. Per più di 3/4 del percorso ho viaggiato su strade sterrate (compreso un lungo tratto dove stavano facendo lavori di ripristino beccandomi un bel po' di polvere), nell'avvicinamento alla città ho cercato di non ricalcare lo stesso terreno percorso all'andata. In conclusione ho fatto 14,6 km in leggera progressione con un ultimo km decisamente più forte, è fondamentale che abbia il dato dei km percorsi senza il quale mai mi avventuravo in questo genere di allenamento. Credo proprio che sarà un tipo di allenamento che entrerà sempre più spesso nel mio calendario e tramite il quale conoscerò altri posti della campagna udinese e limitrofa.

domenica 21 settembre 2008

Lunghissimo

Oggi in programma allenamento collettivo al Parco, appuntamento alle 7.30 (ma forse è meglio passare all'orario invernale) per partire alla conquista di un lunghissimo che potrebbe essere per molti di noi l'ultimo in vista della Maratona di Monaco del 12 Ottobre.

Come al solito in queste occasioni si sparge la voce con tutti i mezzi che la moderna tecnologia dispone, e si attende quanti si presenteranno all'appello.

Non avrei mai detto che all'ora suddetta pronti al via ci fossero ben 10 amici, fatto mai accaduto. Adriano G. si trova solo per caso ed infatti dopo qualche km in compagnia ci lascia, il resto del gruppo (Renato, Stefano, Beppo, Antonio S.,Michele, Alessandro, Monica, Giuseppe M. ed io) invece va.

Dopo qualche giro all'interno del parco saggiamente Monica rallenta perchè il ritmo tende a salire e la mezza di domenica scorsa si fa sentire, le fa compagnia Giuseppe M. (a loro si unirà poi Marco P.), insieme porteranno a termine il lavoro oltre i 30 km.

I sette reduci si avviano fuori del parco lungo l'ippovia, il ritmo è relativamente tranquillo, sarà che molti di noi sono molto fiduciosi nell'appuntamento di Monaco ma avverto la giusta tensione e scarsa voglia di sprecare energie inutilmente.

Sono costretto ad un Pit-stop (causa cattiva alimentazione della quale è naturalmente responsabile Friuli-Doc la manifestazione enogastronomica che è in svolgimento in questo weekend a Udine) e ad una rincorsa per raggiungere "i fuggitivi". Al rientro in gruppo trovo un nuovo ingresso, si tratta di Oscar.

Percorriamo l'ippovia fino al cartello degli 11 km (che corrisponde ai nostri 20), da lì inversione ad U e ritorno. Subito Stefano incrementa seguito da Oscar, scopriremo solo alla fine che si tratta di un lavoro previsto nella sua tabella.

Improvvisamente avverto una strana sensazione, mi gira la testa ed ho anche un poco piacevole stimolo al vomito, per un momento penso di fermarmi, mi sfilo, rallento decisamente perdendo una ventina di metri ma per fortuna tutto passa e riprendo il posto nel gruppetto.

Recuperate appieno le forze decido di incrementare nel finale, percorro gli ultimi 4,5 km alla media di 4'05'' con buona reattività delle gambe, Stefano che nel frattempo ho raggiunto e che assaporava già il km di recupero non resiste alla tentazione e mi viene dietro.

Completiamo il lavoro con 33, 7 km in 2:39'25'' alla media di 4'44'' con due pit-stop di circa un minuto ciascuno, "ripulendo" da questa pausa la media sarebbe sotto 4'40''; soddisfacente ma soprattutto incoraggiante la progressione finale.

Anche tutti i miei amici completano soddisfatti; Alessandro alla sua prima esperienza di lunghissimo raggiunge i 31 km...il ragazzo cresce a vista d'occhio.

Sono certo che a breve avremo un forte compagno di allenamento ed un ottimo maratoneta che speriamo diventi anche un compagno di squadra.

Al termine la lieta sorpresa di Anna che ci accoglie con alcuni viveri da consumare "al banco" dissetandosi con una bevanda color verdino che scatena la fantasia nella sua definizione.

Scarpe Mizuno Wave Precision 7

Le scarpe nuove che ho comprato non sono state scelte per un motivo particolare, anzi in questo momento non ne avrei neanche avuto necessità; la mia scelta è stata unicamente fatta per la convenienza del prezzo. Non capita tutti i giorni di trovare una Precision che normalmente costa sopra i 100 euro a 75 eurozzi, le metto "in attesa", quando le mie Nike Elite+ avranno fatto il loro lavoro le tirerò fuori.

venerdì 19 settembre 2008

RIPETUTE....!!!!!

A distanza di molti anni mi rimetto a fare una seduta seria di ripetute, io non seguo tabelle nè mi attengo ad un allenamento che mi porti al culmine della condizione in un particolare periodo...quale poi visto che gareggio per 12 mesi l'anno? Oggi, dunque, sfruttando il fatto che il mio amico Stefano aveva in programma una seduta di ripetute di 3x5000 mi sono offerto di unirmi a lui. Per quanto mi riguarda è stato un ritorno divertente a questo mezzo, avevo svolto una seduta come questa 11 anni fa, nel 1997 e poi ripetuta nel 2002. Il "campo di battaglia" non è cambiato, sempre il Parco del Cormor; 3 giri più un centinaio di metri. Il riscontro è stato ottimo direi, quantomeno in linea con quello che in questo momento posso pretendere dal mio stato di forma.
  • 19'52''
  • 19'43''
  • 19'44''

il recupero di 1500 m ad un ritmo intorno ai 4'40''

giovedì 18 settembre 2008

riposo e raptus...

Oggi riposo dagli allenamenti e...preso da "raptus" sono entrato in un negozio di articoli sportivi ed ho BUTTATO-INVESTITO 344 euro per comprare questi due pacchetti:

martedì 16 settembre 2008

Il meteo è dalla nostra

Ritornano condizioni meteo compatibili con la corsa e i risultati si vedono subito. Domenica scorsa chi ha potuto gareggiare senza problemi ha raccolto buoni risultati, i miei amici Monica e Stefano hanno fatto il loro PB sulla mezza a Parma. Io tutto sommato non sono andato male nell'ora a Buttrio, sicuramente correre con temperature intorno o al di sotto dei 20 gradi agevola ma soprattutto quello che più aiuta è l'assenza di umidità soffocante che impedisce una respirazione libera. Ieri mattina mi sono concesso un recupero attivo dalla gara domenicale con 11,5 km in leggerissima progressione in solitario al Parco con un ritmo medio finale di 4'39'', oggi appuntamento con tanti amici e corsa collettiva al solito orario. Partenza lenta parlando delle prestazioni domenicali e dei prossimi appuntamenti, fatto sta che il primo split segna 5'16'', scherzando scherzando mi sono messo alla testa e mentre nel gruppo si inseriva qualche nuovo compagno e qualcun'altro ne usciva il ritmo andava salendo. Quando ormai la gran parte avevano terminato il proprio lavoro ho provato la mia solita progressione forte finale, al mio fianco Alessandro, un nuovo amico del parco con poca, pochissima esperienza ma già molto bravo che non mi ha mollato. Penultimo giro alla media di 4'10'' ed ultimo a tutta chiuso a 3'45''. Alessandro ha stabilito sicuramente la sua miglior prestazione sul giro del Cormor e penso che non avrà problemi ad andare molto meglio di quanto ha ipotizzato nella prossima Mezza di Udine. A proposito dell'appuntamento con la mezza sono ancora incerto se provare domenica a fare un lavoro di qualità su un ritmo elevato andando a correre a Capodistria su una gara di mezzamaratona interpretandola come allenamento oppure fare un lunghissimo in vista della Maratona di Monaco. Deciderò all'ultimo momento. Godiamoci il clima propizio per la corsa, meno per il resto vista la temperatura (in questo momento il termometro segna 12 °C ), e segnamo sulla nostra agenda dell'allenamento quest'altro 15 km in 4'33'' di media con FC media di 123 bpm.

lunedì 15 settembre 2008

Arte Moderna a Villa Manin

Ieri pomeriggio sono stato a Passariano di Codroipo a visitare Villa Manin, una delle tante residenze di Napoleone Bonaparte. E' allestita una mostra di Arte Moderna (che non ho visitato) ed inoltre all'interno dei giardini sono allocate alcune "opere d'arte" fruibili dal pubblico al modico prezzo di un euro di ingresso. Come sarà accaduto a molti capire l'arte Moderna e contemporanea non è sempre facile, detto questo da perfetto profano ho goduto insieme a mia figlia di questa opera: si tratta di un piano inclinato ricoperto di prato artificiale sul quale si può scivolare. In linea di massima sarebbe rivolto ai bambini ma...
naturalmente anche Giulia, mia figlia si è esibita:

domenica 14 settembre 2008

24 x 1 Ora di Buttrio

Impossibilitato a partecipare a Parma a causa del weekend dedicato al lavoro ma comunque contento di partecipare ad una gara che comunque mi ha sempre attirato oggi ho corso in quel di Buttrio (UD) una frazione della 24 X 1 Ora con la mia società l'Atletica Buja. Questa gara seppure sia nata da pochi anni ha raccolto una buona adesione, certamente lontana dai grossi numeri della equivalente su pista di Fagagna che si corre in Giugno, ma comunque di valore elevato sia per qualità che per quantità. Il tracciato si snoda nel centro del paese coinvolgendo in parte il percorso all'interno di un parco, misura 874 metri e presenta un paio di piccole salitelle che alla fine della frazione presentano il conto, non è monotono e l'incitamento degli amici che “sono accampati” ai margini unito al commento dello speaker aiuta a trascorrere abbastanza tranquillamente la propria ora di corsa. Tutto questo è molto gradevole anche perchè la gara si svolge a metà settembre quando il clima è mite, ideale quindi per correre al meglio. Ogni “regola” ha le sue eccezioni ed infatti quest'anno il clima è stato inclemente per gran parte della gara, a tratti assolutamente invernale con freddo e pioggia che hanno messo a dura prova i concorrenti che hanno visto condizionate le proprie performance. Personalmente ho usufruito di una breve schiarita, è venuto fuori addirittura il sole, molto fastidioso invece il vento che, come Murphy insegna soffiava di fronte nel tratto scoperto e alle spalle nel tratto di passaggio nel paese quando le case ne affievolivano l'effetto favorevole. Conscio del mio stato di forma non eccellente in questo periodo, ho impostato il ritmo sul tempo dello scorso anno tentando di girare qualche secondo sotto i 4' al km; subito alla partenza un atleta di casa è scappato via ad un ritmo che ritenevo non essere nelle mie gambe (ma ero sicuro che avrebbe anche lui a tenere), l'ho tenuto d'occhio fino a quando mi ha preso un vantaggio di un centinaio di metri, poi verso il primo terzo di gara ho iniziato la mia ripresa. In realtà si è trattato solo di un suo cedimento in quanto il mio ritmo si è mantenuto sempre lo stesso, quando l'ho superato non ho fatto alcuna azione per toglierlo dalle calcagna per non sprecare neppure una energia. Avevo calcolato che la mia gara sarebbe durata 17 giri che lo scorso anno avevo percorso in 58'23'', l'obiettivo era semplicemente finire con qualche secondo di vantaggio. Verso metà gara affrontare due volte per giro le salitelle anche se con poca pendenza mi facevano sentire le gambe dure; ho pensato che proprio in quei tratti dovevo insistere spingendo e trovando così la giusta motivazione. Ad ogni giro i miei compagni di squadra, assiepati accanto al gazebo della società, mi incitavano sorbendo chi la meriatata birra, chi il thè caldo per trovare ristoro dalla temperatura decisamente bassa. A loro come a tutti coloro che impegnati nella mia stessa ora, mi hanno incitato lungo il percorso rivolgo un grande ringraziamento perchè oggi è stato veramente prezioso, ad Alessandro che era impegnato in un tentativo sulla 6 ore, ad Ilenia che aveva appena terminato la sua prova ed ha prolungato la corsa in vista del suo esordio in maratona, a una podista del G.M. Udinesi della quale naturalmente non ricordo il nome, che ad ogni doppiaggio mi spronava...la migliore dedica va comunque a Luciano Visintini che in questo paese aveva vissuto gran parte della sua vita e che tante volte mi ha appassionato con i racconti delle sue avventure in giro per il mondo. Lui non c'è più da qualche anno ma io spesso ricordo il suo incitamento a provare le esperienze “strane” a volte “strambe” quelle nelle quali non si va in cerca della pretazione cronometrica ma solo della sfida con se stessi; questo insegnamento lo sento sempre più vicino e forse anche in questo modo si spiegano le mie sempre più numerose esperienze “su terreni inesplorati”. Negli ultimi 4 giri ho cercato un piccolo incremento per raggiungere l'obiettivo anche perchè ricordavo che nell'edizione precedente avevo terminato in deciso crescendo, sono riuscito nel mio intento migliorando la prestazione del 2007 di otto secondi e completando la mia gara, primo della frazione avendo percorso 15300 m. Non si tratta sicuramente di una gran prestazione, né di una delle mie migliori su questo genere di gara ma un'ora a 3'55'' su un percorso difficile, col vento che c'era mi soddisfano.
Nel dopogara sono stato colto in flagrante ed immortalato dalla mia compagna di squadra Andreina mentre cercavo di ricompormi. Al termine naturalmente nel nostro gazebo, come anche in quelli vicini erano iniziati i preparativi per il pranzo...con buffet aperto che sicuramente sarà andato avanti per parecchio tempo. La manifestazione è perfettamente organizzata, la possibilità di presentare anche squadre di 6 componenti agevola molti gruppi poco numerosi, la possibilità data a molti concorrenti di provare la gara sulle 6 ore individuali mi sembra un elemento nuovo e di successo.

venerdì 12 settembre 2008

Domenica c'è Parma ed io sono assente.

Domenica prossima si corre a Parma, come di consueto non si tratta di una sola gara ma c'è la possibilità di esprimersi su diverse distanze.
Quest'anno dopo alcuni anni è stata eliminata la gara sui 42,195 km, resistono invece la 30 km della Duchessa, la mezzamaratona e la 10 km.
Ero molto affezionato alla Maratona di Parma e confesso che se ci fosse stata la gara lunga non avrei tentennato un attimo a parteciparvi ma la necessità di dover lavorare nel weekend ed un po' di delusione mi hanno spinto a rinunciare ad una partecipazione "di consolazione".
A Parma ho gareggiato nel 2003 raccogliendo un bellissimo risultato che rappresenta ancora oggi (e per sempre suppongo) il mio terzo miglior tempo su questa distanza; quella gara era riservata solo agli amatori e ricordo che fui in testa a guidare il gruppo per ben 36 km scandendo il ritmo in maniera magistrale, poi la freschezza atletica di alcuni compagni prevalse ed alla fine giunsi in 5^ posizione.
Parma ogni volta non è stato solo corsa ma occasione di incontro con tanti amici del sito http://www.podisti.net/ ed ora che alcune di quelle amicizie si sono perse ed altre affievolite mi resta nel cuore un po' di tristezza.
Quest'anno ci saranno diversi amici del branco a "difendere" i colori udinesi, alcuni di loro concorrono anche al Campionato Italiano Bancari.
Di seguito elenco i miei precedenti nella città ducale con i link sui quali leggere le cronache che ne avevo scritto; e naturalmente anche qualche foto.

martedì 9 settembre 2008

...ed il finale in crescendo

Chi mi legge da un po' sa che il mio allenamento preferito è il progressivo. Stasera avevo in mente di fare qualcosa di diverso e così dopo una decina di km (quasi 11) in totale tranquillità ho mollato la compagnia degli amici ed ho improvvisato un 5000 a ritmo medio che corrispondono più o meno a 3 giri del parco. Sono venuti fuori:
  • 1 giro in 6'43'' a 4'06'' al km con FC media 140 bpm
  • 2 giro in 6'42'' a 4'05'' al km con FC media 146 bpm
  • 3 giro in 6'16'' a 3'49'' al km con FC media 153 bpm

Ora bisogna solo prendere fiducia e cercare di tenere questi ritmi più a lungo, gli allenamenti mattutini al fresco ed in solitario o con la presenza del giusto compagno potrebbero darmi l'incentivo giusto. Stasera il Parco era straordinariamente pieno, si faticava in alcuni punti ed era necessario zigzagare, si sente l'aria della Maratonina di fine mese, dal 29 settembre molti andranno in letargo, qualcuno proseguirà in vista della Maratona di Venezia e poi solo "i tossici" proseguiranno nel freddo invernale.

Comincio sin d'ora ad assaporare le fresche sedute invernali, con pioggerella o la neve che ci accompagna, il freddo che sconsiglia la partenza ma dopo un giro tutto passa e la sensazione di benessere non ha pari.

lunedì 8 settembre 2008

Ripresa dignitosa

Riprendo con un allenamento dignitoso la mia solita marcia. Domenica è stata una giornata nera per molti in tutta Italia, la temperatura alta ma soprattutto l'alto tasso di umidità hanno determinato grossi problemi a molti. Stamattina seppure le condizioni fossero ancora non delle migliori mi sono fatto il mio solito allenamento in progressione di soli 10 km partendo a 5' al km e concludendo poco sopra i 4' con una velocità media finale di 4'35''. Posso riprendere il mio sorriso.

domenica 7 settembre 2008

Resoconto 11 Agosto- 7 Settembre

Agosto, mese di ferie; agosto, tempo libero a disposizione; agosto, possibilità di dedicarsi alle proprie passioni; agosto, ogni anno buoni propositi e ...magri consuntivi.
Ogni anno la stessa storia, più si potrebbe fare e meno si fa, ma quest'anno ho raggiunto il massimo.
Quattro settimane con sole 7 sedute (di cui due gare) e la miseria di 150 km (dei quali 62 di gare) percorsi.

Un'estate sportivamente estremamente deludente, pigra, con un paio di acciacchi (male alla parte posteriore del ginocchio e poi mal di schiena), ed un paio di kg messi su.
La maratona a Longford ed il viaggio in Irlanda-Londra sono stati una stupenda parentesi sotto tutti i punti di vista che forse riabilitano l'ultimo mese ma per il resto meglio archiviare subito; la stessa Skyrace delle Dolomiti friulane, con tutte le scusanti, ha portato poche cose buone.
A chiudere degnamente questo periodo la giornata di oggi nella quale avevo previsto di fare un lunghissimo con molti amici del Branco. Era previsto di percorrere intorno ai 35 km, in parte nel Parco, in parte sull'ippovia.
Già da ieri le sensazioni non erano ottime, l'alimentazione di sabato non era l'ideale per affrontare un allenamento di questo genere, la sveglia giunta "troppo presto", la colazione cambiata all'ultimo momento, e poi il caldo, l'afa, quella sensazione di umido che ti strozza la gola.
Non mi dilungo troppo sullo stillicidio dell'allenamento di questa mattina che ho interrotto e ripreso tre volte, che ho portato a casa con 23 km in cascina ma delle sensazioni che se fossero veritiere mi dovrebbero preoccupare e non poco in vista della maratona di Monaco ma ancor di più della Maratonina di Udine del 28 settembre.
Fare fatica ad andare a 5' al km, sentire le gambe molli con 120 di FC, avere il desiderio di fermarsi e camminare sono sensazioni che raramente avevo provato.
Al termine mentre attendevo che gli amici completassero il loro lavoro mi sono seduto su una panchina a simboleggiare il mio stato d'animo; ho ricordato che quando praticavo il calcio quasi mai ero andato in panchina e nell'occasione in cui "l'assaggiai" per un paio di volte consecutive fu la fine della mia carriera di calciatore.
Questa panchina ha la forma diversa, sono sicuro che domani sarà un altro giorno e tutto dovrà ricominciare mettendo in campo l'umiltà e la determinazione che so di avere.
A completare il quadretto sulla stessa panchina mi hanno fatto compagnia: Renato, appena uscito da un infortunio e "prontamente ricaduto" in un altro fastidio al piede; Antonio Sette che ha completato il suo lungo chiedendo un passaggio al un automobilista di passaggio. Stavolta sono state le donne a darci la paga: Anna ha fatto 3:27' ad un ritmo che la porterebbe dritta dritta al record personale sulla maratona; Monica 32 km (che non faceva da tanto) in 2:53'; l'unico a non aver avuto tentennamento Stefano che ha portato a casa il test previsto e Adriano che aveva provveduto ieri in condizioni meteo leggermente migliori.

venerdì 5 settembre 2008

Skyrace delle Dolomiti Friulane

Dopo l’esperienza della Maratona di Longford nel “nulla” irlandese che mi aveva comunque lasciato soddisfatto sia come risultato cronometrico (ennesima prestazione under 3 hours) che come sensazioni provate e panorami, affrontare la Skyrace delle Dolomiti Friulane rappresentava un’incognita. Un’incognita perché una maratona non si digerisce benissimo in una settimana soprattutto se ci sono da scalare 1700 m di dislivello con pendenze proibitive per le mie scarse capacità in ascesa, naturalmente nessuna possibilità di recupero in discesa essendo queste alla verifica dei fatti ancora più pericolose e “impossibili”. C’era solo da sperare che qualche tratto semi-pianeggiante mi potesse aiutare ad esprimermi, tratto che è arrivato solo nel finale.

Comincia la mia avventura con l’arrivo dell’amico Gianpaolo che mi farà da “autista” in questa occasione essendo sprovvisto di mezzo, per lui si tratta di una prima esperienza in questo contesto, una prima esperienza che ha molto tentennato ad intraprendere temendo che qualche accidente potesse compromettere la sua preparazione alla maratona di Berlino. Con il senno del poi non aveva molto torto a temere, in diversi tratti il percorso era molto accidentato e il rischio per le caviglie si nascondeva ad ogni passo; terminata la gara la sua soddisfazione, e lo sfumato pericolo, lo hanno reso raggiante e nei suoi occhi leggevo la voglia di riprovarci presto con la corsa nella natura. Alla partenza ci si ritrova in tanti, moltissimi friulani, anche molti di quei podisti che non avresti mai detto che affrontassero una corsa dura, forse lo spirito non eccessivamente agonistico di questa gara invita più della sfida alla maratona anche se il tempo impiegato e la fatica non è da meno. Appena partiti si forma subito un lunghissimo serpentone già nel tratto di strada abbastanza larga che ci conduce sulla ascesa iniziale che ci porterà in vetta, ogni tanto rallento a fare qualche foto, parlotto con qualche amico che mi ritrovo al fianco. La salita comincia a presentare una pendenza maggiore ed io ammaino le mie velleità di corsa e mi pongo su un passo tranquillo che poi è quello della lunga fila della quale sono un insignificante unità. Sempre a vista d’occhio controllo Gianpaolo e con lui ci lanciamo qualche frase di saluto e di sfotto’, le posizioni non cambiano e gli amici che ci troviamo attorno sono sempre gli stessi. Anna continua a mostrare la sua soddisfazione di “poter correre accanto a Margiotta” occasione che non sa più se le capiterà; io da parte mia non ho lanciato sfide a nessuno, cerco di salire con il mio passo, l’ascesa non è delle più semplici e richiede attenzione, il panorama è reso poco fruibile da una fitta nebbia che non ci abbandonerà fino alla vetta. Raggiungiamo il rifugio Pacherini in poco meno di un’ora, mi accorgo in quel momento che la mia digitale con la quale speravo di immortalare qualche bella istantanea mi ha abbandonato, per fortuna ci sono altri amici che suppliscono e scoprirò guardando quelle foto che il mio volto era già visibilmente segnato dalla fatica. Giusto il tempo di rifocillarsi, bere in abbondanza per recuperare gli abbondanti liquidi persi e si ritorna a salire per altri 600 m di dislivello che non lascia tregua, tutti attorno mi dicono che poi è finita nascondendomi le difficoltà ancora maggiori che presenterà la discesa. Accanto a noi è costantemente un ragazzino con accanto il padre, si chiama Mattia Del Fabbro, sale con un’agilità invidiabile, quando comincerà la discesa scoprirò che è anche un ottimo discesista e solo nel finale riuscirò a staccarlo di qualche minuto; niente male per un bimbetto (età intorno ai 10-11 anni) che conclude in 3:23’. Quando raggiungiamo Forcella dell’Inferno faccio appena in tempo a tirare un sospiro di sollievo per la gioia di aver terminato la salita perché dinanzi a me vedo “un baratro”, sembra che al di là della vetta ci sia il vuoto, il nulla. Questa volta non si tratta del “nulla” apprezzato in Irlanda quando la nullità si assimilava alla monotonia del verde, delle mucche e delle pecore, stavolta si tratta di non riuscire a vedere un terreno sul quale correre. Raccomando la mia anima e mi butto, forse esagero, erano gli altri a buttarsi giù nella discesa, io semplicemente e timidamente cercavo di limitare i danni. Ho lasciato strada a tantissimi, anche Anna è andata via sulla discesa, troppo codardo io per accettare la sfida di quei ghiaioni, troppo dure le mie gambe e le mie caviglie per affrontare elasticamente quelle ripidità. Appena il terreno lo ha consentito ho cercato di recuperare qualcosa ed ho raggiunto nuovamente Anna e Gianpaolo che avevo tenuto sempre a vista d’occhio. Le Dolomiti friulane non avranno lo stesso fascino delle Dolomiti bellunesi ma presentano ampi tratti di verde rispetto alla sola roccia che avevo visto nella Camignada di qualche settimana prima. La fatica accumulata in salita si somma alla tensione della discesa, la maratona della domenica precedente si fa sentire nelle gambe, non apprezzo il contesto che mi circonda come avevo fatto appieno nelle mie due altre esperienze. Spesso auspico che termini presto questa lunga agonia. Il mio proposito iniziale di terminare intorno alle 3 ore si allontana sempre più e svanisce del tutto quando inaspettatamente un escursionista ci annuncia che mancano ancora 5-6 km, intanto ho raggiunto il mio amico Michele con il quale faccio un tratto assieme; assiste ad una mia caduta in discesa per la quale per fortuna limito i danni a qualche escoriazione sulle mani e alla tibia. Il mio modo di correre molto radente non mi agevola in questa situazione, ogni passo è un rischio. Un lungo tratto di discesa con gradoni sottopone la mia debole schiena ad un supplizio che rivelerà nel dopogara costringendomi a diversi giorni di stop e impacchi di Voltaren. Finalmente si giunge all’ultimo ristoro, c’è folla. Opto per una sosta breve, giusto il tempo di un bicchiere di acqua. Da qui in avanti solo discesa corribile e piano. Sono stanco, ho poco da chiedere oramai ma non rinuncio ad un finale in crescendo. Il mio ritmo è molto più elevato rispetto a tutti quelli che mi precedono, i sorpassi si susseguono, non è più corsa in montagna, le energie residue le spendo tutte correndo poco sopra i 4’ al km, recupero un sacco di posizioni anche se non contano niente. Concludo la mia fatica in 3:16’42’’, visibilmente provato, soddisfatto del finale ma convinto di non essere riuscito ad apprezzare la bontà di questa gara. La gara è molto ben organizzata, la disponibilità di docce all’arrivo è ottima, tutto ha funzionato al meglio e i numeri finali sono il giusto premio all’organizzazione: 553 arrivati delle quali 89 donne. Ad aggiudicarsi la gara femminile è Maria Luisa Riva con il tempo di 2:29’13’’ che precede la friulana Lavinia Garibaldi del Timaucleulis con 2:32’18’’, al terzo posto giunge Carla Spangaro seguita da Paola Romanin vincitrice della recente Skyrace Carnia ed in questa occasione visibilmente insoddisfatta della sua prestazione. Tra gli uomini sono ben 4 atleti dell’Aldo Moro Paluzza a spartirsi le prime posizioni: prevale Pivk in 2:01’09’’ seguito da Piller Hoffer, Morassi e Scanu.

giovedì 4 settembre 2008

Operazione Munchen

Aggiorniamo la situazione sull'operazione Munchen Marathon dopo le ultime adesioni che hanno visto la discesa in campo anche di ben 3 donne. Al momento l'elenco ufficiale degli iscritti segnala questo stato di cose. L'organizzazione logistica procede e con ogni probabilità la sistemazione sarà singola o di piccoli gruppi, non avremo a disposizione il "Villaggio Olimpico" come si era ipotizzato in prima istanza. Aspettiamo nuove adesioni e naturalmente con maggiore impazienza quella dell'INNOMINATO che si dice si stia preparando in incognito.

  • Alpini Maurizio
  • Amato Giuseppe
  • Beltrame Andreina
  • Bidoli Alessandro
  • Bonetti Oscar
  • Buzzulini Mauro
  • Ciarla Anna
  • Mucin Michele
  • Gabrieucig Adriano
  • Grion Paola
  • Morandini Stefano
  • Olivo Marino
  • Palese Giorgino 10 km
  • Tittaferrante Renato
  • Margiotta Antonio
  • Sette Antonio (ancora non risulta nell'elenco iscritti, che sia tra i Top?)

Ci risulta che a breve si aggiungeranno Ursella Laura (esordiente in maratona) e Gardelliano Giovanni (esordiente in maratona). Nell'ambiente sportivo friulano si parla di una spedizione che potrebbe contare numeri molto alti...se pensiamo che fino a qualche anno fa la maratona era lo spauracchio dell'Atletica Buja potremmo scrivere: "Non c'è più religione". Continueremo a tenere aggiornati sull'Operazione Munchen Marathon su questo blog, chiunque sia interessato commenti questo post.

mercoledì 3 settembre 2008

Appuntamenti per il weekend

Sabato 6 Settembre appuntamento a Tarcento (UD).

Domenica 7 Settembre appuntamento a Paluzza (UD)